Come ogni grande porto, nella sua storia Trieste ha vissuto diverse crisi sanitarie. Per ben mezzo secolo, tra il 1836 e il 1886, il Litorale austriaco fu attraversato da ben sei ondate di colera (1836-37, 1849, 1855, 1865–1867, 1873 e 1886), un morbo pandemico nuovo e sconosciuto che sconvolse il continente europeo per gran parte dell’800.

Nel primo ‘800, durante la fase di globalizzazione dei contatti transcontinentali con l’Oriente, le vie privilegiate della diffusione di questo male in Europa furono le rotte commerciali, soprattutto quelle marittime. Trieste, come gli altri maggiori porti mediterranei dell’epoca si trovò in prima fila ad affrontare le ricorrenti ondate epidemiche, e divenne una sorta di laboratorio per lo sviluppo e messa a punto di sistema di prevenzione e cura.

Di questo ha parlato lo scorso 1° aprile lo storico Francesco Toncich nella videoconferenza promossa ed organizzata dal Centro Culturale Veritas.

Qui l’audio dell’evento (si ringrazia Radio Nuova Trieste per la registrazione):

Online anche il dibattito conclusivo: