Domani, martedì 13 marzo alle 18.30, presso il Centro Veritas di via Monte Cengio 2/1A, si terrà la conferenza dal titolo “La pratica buddhista non violenta del popolo tibetano”. I relatori sono Ani Malvina Savio e Alessandro Groppo Conte.

L’incontro si inserisce nel ciclo Geopolitica e religioni del progetto GLOCAL, che è cofinanziato della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Ani Malvina Savio, triestina, è la presidente del Centro Buddhista Tibetano Sakya e del progetto India Onlus di sostegno ai bambini profughi tibetani. Presenterà la filosofia politica della tradizione monastica tibetana. Alessandro Groppo Conte è consigliere dell’Associazione Italia-Tibet e tratterà della resistenza del popolo tibetano al Governo di Pechino. Si inquadreranno le proteste buddhiste più estreme dei tibetani che si auto-immolano con il fuoco. È triste sapere che, dalle proteste del marzo 2008 a Lhasa fino al settembre 2017, sono stati registrati ben 153 casi.

Il Centro Sakya diffonde la pratica del culto buddhista impegnandosi a preservarlo e a tramandarlo, mentre l’Associazione Italia-Tibet sostiene fin dal 1988 l’intento del Dalai Lama di garantire al popolo tibetano le libertà civili e l’autonomia politica.

Il senso della conferenza può essere ben riassunto dalle parole del Mahatma Gandhi: “Dove c’è paura non c’è religione”.

La conferenza è gratuita e aperta pubblica fino a esaurimento posti.