Dopo il successo dell’edizione dello scorso anno, nata dalla volontà di celebrare i 500 anni dalla conversione di Sant’Ignazio, si è desiderato proseguire anche in questa prima parte del 2023. Ecco così la proposta di tre giornate pensate con l’obiettivo di promuovere la conoscenza della spiritualità ignaziana.
Un aspetto distintivo di questa iniziativa è la collaborazione tra realtà operanti su territori diversi e allo stesso tempo legate dal punto di vista storico e culturale, in una prospettiva di crescita nella conoscenza reciproca e in fruttuose relazioni.
Ci sono i Gesuiti della Slovenia e il gruppo di Lubiana di Pietre Vive (Zivi Kamni), la diocesi di Gorizia e la chiesa parrochiale di Sant’Ignazio, le realtà ignaziane di Trieste (Parrocchia, Cardoner, Pietre Vive, Centro Veritas, CVX).
Sabato 25 febbraio abbiamo vissuto la prima di queste tappe: complice il noleggio di un pullman che ha facilitato lo spostamento in un bel clima comunitario, abbiamo raggiunto numerosi la capitale slovena. Lì siamo stati accolti dai padri gesuiti Marjan Kokalj e Mio Kekic nonché dalle giovani guide di Pietre Vive. E tutti insieme, dopo una piacevole camminata per le vie del centro storico, siamo giunti alla chiesa di San Giacomo, la cui visita ha costituito il fulcro della giornata.

La chiesa, la prima dei Gesuiti in Slovenia, fu acquistata dalla Compagnia alla fine del ‘500 e rivista in stile barocco tra il 1613 e il 1615. Ad essa, verso il 1670, fu annessa la cappella ottagonale di San Francesco Saverio, progettata su modello veneziano; accanto, come da impostazione programmatica e quindi architettonica, sorgeva il collegio.
Le guide di Pietre Vive ci hanno accompagnato, con entusiasmo e generosità, alla scoperta dei tesori artistici in essa raccolti, permettendoci di coglierne e apprezzarne il senso profondo. Come da loro missione, esse hanno “annunciato Gesù Cristo, Bellezza della Chiesa, a coloro che guardano le bellezze delle chiese”.
Un accenno particolare merita infine, tra le pale d’altare nelle cappelle laterali, l’opera di Franc Karel Remb, il “transito di San Giuseppe” (nella foto), per la sua serena intensità: proprio la presentazione del restauro di una tela del XVII secolo raffigurante il medesimo soggetto, presso la chiesa di Sant’Ignazio, è una delle iniziative programmate a Gorizia, seconda tappa di questo percorso l’11 marzo (l’ultima sarà a Trieste, sabato 6 maggio).
A conclusione della giornata, è stata concelebrata la Santa Messa dai padri della comunità di Lubiana, Marjan Kokalj e Mio Kekic, e di Trieste, Giovanni La Manna e Luciano Larivera.

(Foto di Cristiana Babici)