Martedì 10 aprile alle 20.30, in  via Monte Cengio 2/1A, il Rav Eliahu Alexander Meloni Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Trieste condurrà il primo di sei incontri sulla preghiera in alcune tradizioni religiose.

Il Centro Veritas prosegue la proficua collaborazione con il Servizio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Diocesi di Trieste nella persona di don Valerio Muschi, delegato del Vescovo.

I successivi incontri saranno

17 APRILE      Islam sunnita   Relatore: Nader Akkad, imam di Trieste

24 APRILE     Islam sciita   Relatore: Nader Akkad, imam di Trieste

15 MAGGIO    Buddhismo tibetano   Relatore: Ani Malvina Savio, presidente del Centro Buddhista Tibetano Sakya e del progetto India Onlus

22 MAGGIO   Baha’i    Relatore: Maura Del Puppo, segretaria dell’Assemblea Spirituale di Trieste

29 MAGGIO   Lo sguardo del Concilio Vaticano II sulle religioni     Relatore: don Valerio Muschi 

 

Dal punto di vista antropologico, la spiritualità rappresenta uno dei più fecondi terreni d’incontro (assieme certamente all’impegno culturale, sociale, caritativo, ecologico ai quali vorremmo dedicarci nei prossimi anni) tra le fedi. La preghiera, respiro dell’anima, rappresenta l’anelito di ogni essere umano verso l’assoluto, l’espressione più intima della sua ricerca. La stessa preghiera cristiana, che affonda le sue radici in quella ebraica e ha il suo principale motivo d’essere in Gesù Cristo, si è sempre nutrita delle esperienze spirituali delle tradizioni presso le quali la Chiesa si è inculturata. Nell’odierno contesto pluralista e interreligioso, l’opportunità di scoprire nelle legittime differenze delle basi comuni per la conoscenza e il confronto su quanto di più prezioso le fedi hanno da offrire, rappresenta un’occasione di crescita per tutti coloro che considerano l’esperienza della preghiera come fondante per la vita quotidiana.

Vi trascrivo le parole di presentazione Rav Eliahu Alexander Meloni Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Trieste sulla Teffilà

“Agli inizi, quando esisteva il Tempio a Gerusalemme, il popolo ebraico usava offrire dei Sacrifici al Santo Benedetto Egli Sia. Questi sacrifici venivano accompagnati da alcune preghiere. Queste preghiere, hanno subito una trasformazione con il passare degli anni, un po’ a causa delle persecuzioni ed un po’ per i diversi riti che si sono sviluppati.

Dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme nel 70 e.v. i sacrifici vennero sostituiti definitivamente con le preghiere, pur rimanendo invariate le usanze del culto del Santuario che prevedevano due sacrifici giornalieri, quello della mattina accompagnato dalla Tefillà di Shaharit e quello pomeridiano accompagnato dalla Tefillà di Minchà. Oltre a queste Tefillot ci sono anche la Tefillà serale di Arvit, che non aveva alcun legame con i Sacrifici ma con lo Shemà.

I Rabbini attribuiscono l’uso delle preghiere già ai Nostri Patriarchi, la mattutina ad Abramo, la vespertina ad Isacco e la serale a Giacobbe.

La preghiera finalmente nel mondo ebraico non è una supplica o una semplice richiesta ma fondamentalmente, come lo indica la parola ebraica Tefillà, un legarsi a D-o e anche al nostro passato”.