Si è svolto giovedì 16 novembre presso la Stazione Marittima di Trieste l’incontro “Industria a Trieste, luci ed ombre“.
L’evento, introdotto e moderato da p. Luciano Larivera S.I., direttore del Centro Culturale Veritas, hanno visto come relatori l’assessore regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia Alessia Rosolen, il direttore generale di Confindustria Alto Adriatico Massimiliano Ciarrocchi e i rappresentanti sindacali Michele Piga, Alberto Monticco e Antonio Rodà, rispettivamente delle segreterie regionali di Cgil e Cisl e della segreteria provinciale Uil.
Assente invece Giampietro Castano , responsabile dell’Unità Gestione Vertenze del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Nel corso dell’incontro, molto animato, al quale era presente tra gli altri una folta rappresentanza delle RSU della Wärtsilä, l’assessore Rosolen ha ricevuto e condiviso con i presenti che l’atteso tavolo di confronto tra l’azienda finlandese, il governo, la Regione e i rappresentanti dei lavoratori, è stato fissato per il 30 novembre prossimo.
Il messaggio del vescovo di Trieste mons. Enrico Trevisi
Il vescovo di Trieste mons. Enrico Trevisi ha inviato da Assisi, dove si trovava per una riunione della Conferenza episcopale italiana, un messaggio ai partecipanti, di cui riportiamo il testo integrale:
Sono dispiaciuto per non poter essere presente. E sono grato per questo convegno che mi auguro porti a guardare al futuro con impegno e speranza. Se la speranza è virtù che viene da Dio, essa però richiede l’impegno responsabile di ciascuno. Dal singolo lavoratore ai responsabili politici, dai sindacati agli imprenditori, a tutti quanti.
Vi auguro di avere attenzione alla sostenibilità integrale (cioè a tutte le dimensioni: non solo a quella economica ma anche a quella sociale e ambientale). Anche Trieste necessita di uno sguardo ampio e prospettico pure riguardo alla politica industriale.
Vi auguro il coraggio di immaginare un futuro di comunità per cui vale la pena entusiasmarsi e anche fare sacrifici. Il futuro è il pensare anche ai figli e ai nipoti, non solo al benessere individuale. E che figli e nipoti abbiano un lavoro degno. Vogliamo che pensino a noi come a degli irresponsabili o come a chi ha lottato per coniugare lavoro e dignità, sviluppo e pace, ricchezza e giustizia?
Vi auguro di fare attenzione a chi rischia di restare sempre più emarginato e impoverito. Penso alla questione di chi è espulso dal lavoro (licenziato) e non riesce a rientravi, di chi fatica a lavorare per inadeguata formazione o perché con qualche disabilità o perché ex-carcerato. Penso alla questione dei salari ingiusti. La dottrina sociale della Chiesa non conosce la categoria di salario minimo ma quella di giusto salario (cfr. Rerum novarum 34). Certe problematiche vanno affrontate con il pragmatismo di chi esce dalle polemiche per avviare processi di giustizia.
Vi auguro un convegno da cui tutti possiate uscire arricchiti. E impegnati perché guardando all’industria a Trieste le luci rischiarino le ombre.
Il podcast dell’incontro
Di seguito la registrazione della serata: