Grande presenza di pubblico all’ormai tradizionale appuntamento con la presentazione della rivista Limes alla Stazione Marittima di Trieste svoltosi lunedì 18 novembre.
L’evento era organizzato dal Limes Club Trieste e dal Centro Culturale Veritas nell’ambito del progetto Geopolis, con l’importante contributo dell’Associazione Spedizionieri e la partecipazione della Libreria Einaudi di Trieste.
Ha introdotto la serata Paolo Deganutti. Moderatore p. Luciano Larivera S.I. presidente del Centro Culturale Veritas.
È stato Il direttore di Limes Lucio Caracciolo ad inquadrare il tema di Trieste a cavallo dei decenni che hanno preceduto e seguito la caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989), anche attraverso le belle mappe geopolitiche che caratterizzano l’approccio della rivista Limes.
Una notazione di rilievo dalle parole di Caracciolo: l’oggettiva difficoltà di trovare delle fonti informative e storiche autorevoli sulla storia recente della città.
Sono seguiti gli interventi di Diego Fabbri, analista di Limes per il settore Stati Uniti d’America; di Laris Geiser, docente di geoeconomia all’Accademia diplomatica di Vienna; del presidente spedizionieri del porto di Trieste Stefano Visintin e di Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.
Il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, la cui partecipazione al convegno era prevista, non ha potuto essere presente a causa di un Consiglio dei Ministri straordinario sulla crisi dell’ex Ilva di Taranto.
D’altra parte lo stesso ministro Patuanelli, in un’intervista al quotidiano locale Il Piccolo pubblicata qualche settimana fa, aveva dichiarato che “La prossima partita per lo sviluppo di Trieste è sistemare definitivamente il regime del porto franco, perché “Trieste è zona extradoganale”.
A Trieste, aveva spiegato il ministro “manca ancora un tassello: la definizione delle procedure per definire la trasformazione delle merci all’interno del porto”. Per questo, “sto insistendo moltissimo con l’Agenzia delle dogane e Dipartimento finanze del Mef. Il porto è zona extra Ue e questo permette di fare trasformazioni in regime fiscale agevolato”.
Il riferimento, ricordava il quotidiano, è alla necessità di modificare il decreto attuativo del porto franco, che ha lasciato alle Dogane un potere di veto che sta impedendo all’Autorità portuale di autorizzare insediamenti industriali in regime di esenzione.
Proprio su questo punto hanno insistito ancora una volta sia Zeno D’Agostino che Stefano Visintin nei loro interventi all’incontro di lunedì.
Qui l’audio della serata (si ringrazia il personale tecnico della Stazione Marittima di Trieste)