È iniziata in modo fantascientifico (o quasi) la stagione 2023 del Centro Culturale Veritas, inaugurando un “format” di conferenza che ha coniugato la presenza fisica con quella virtuale.

L’incontro d’avvio dei “nuovi” mercoledì del Veritas ha avuto luogo il 18 gennaio scorso alle 18.30 tenuto da p. Luciano Larivera S.J., presidente del Centro Culturale Veritas, sul tema “LO SPAZIO EXTRA ATMOSFERICO – SFIDE GEOPOLITICHE ED ETICHE”.

Grazie alla competenza mediatica e tecnologica del vicepresidente del Veritas Dario Grison, che ha organizzato videoconferenza, collegamento, videoproiezione e condivisione video della sala, non solo p. Larivera ha potuto tenere la conferenza da Roma, ma numerosi partecipanti hanno potuto assistere ed interagire da remoto.

Buona anche la presenza in sala, segno di appartenenza e senso di comunità.

P. Larivera ha tracciato un panorama ampio ed esauriente delle tematiche di tipo etico, normativo e geopolitico che emergono dalla “conquista” dello spazio extra atmosferico, con uno sguardo ad un futuro magari non troppo lontano in cui l’umanità colonizzerà la Luna e forse Marte, per non parlare degli asteroidi.

È da Sant’Ignazio tuttavia che sempre si parte al Veritas, con la splendida citazione tratta dalla sua autobiografia:

«la sua consolazione più grande era guardare il cielo e le stelle, che contemplava spesso e per lungo tempo, perché da questo gli nasceva dentro un fortissimo impulso a servire il Nostro Salvatore» .

Il cielo – affermava papa Benedetto XVI – non appartiene alla geografia dello spazio, ma alla geografia del cuore.

Non sono mancate figure di studiosi gesuiti che hanno contribuito in modo determinante agli studi sullo spazio.

P. Larivera ha ricordato, tra i tanti, Angelo Secchi (1818 – 1878), direttore dell’Osservatorio del Collegio Romano, fondatore della spettroscopia astronomica ed autore della suddivisione delle stelle in classi spettrali; e Georges Lemaître (1894 –1966), il primo a capire che lo spostamento verso il rosso della luce delle galassie era la prova dell’espansione dell’universo e a proporre la relazione di proporzionalità fra la distanza delle stesse galassie e la loro velocità di recessione, poi confermata da osservazioni sperimentali con la legge di Hubble (adesso chiamata Hubble–Lemaître Law). Nel 1927 pubblicò l’ipotesi dell’atomo primigenio, oggi nota come teoria del Big Bang.

Economia, diritto e geopolitica dello spazio extra atmosferico – definito come lo spazio compreso tra 84 e 110 km al di sopra del livello del mare, a seconda delle interpretazioni dei vari Paesi – sono questioni di estrema attualità e futuribilità a 66 anni dal lancio del primo satellite (lo Sputnik 1, lanciato dall’Unione Sovietica il 4 ottobre 1957 dal cosmodromo di Baikonur, nell’odierno Kazakistan).

L’Italia è stata la terza nazione ad inviare un satellite nello spazio dopo URSS e USA. Il satellite “San Marco” fu lanciato dal poligono statunitense di Wallops Island, in Virginia, il 16 dicembre 1964. In seguito a quell’evento, ogni 16 dicembre si celebra la nostra Giornata Nazionale dello Spazio.

Nell’economia il fatturato stimato del settore aerospaziale è di circa 450 miliardi di euro, ma in un decennio si stima che raddoppierà. L’Italia ha notevoli interessi nel campo di questa industria fondamentale, dato che è un comparto di frontiera dove si sperimentano nuove tecnologie.

Anche Trieste è coinvolta, tramite le sue istituzioni scientifiche: SISSA, Università, aziende in Area Science Park ecc In particolare p. Luciano ha ricordato gli importanti contributi della professoressa Anna Gregorio, del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste. Nell’ambito del FVG si sta valutando la creazione di un distretto aerospaziale che da FVG abbracci l’Alpe-Adria (con Slovenia, Croazia e Austria). Ma già alcuni attori produttivi della Regione sono membri del Cluster aerospaziale Co.Si.Mo Veneto..

Passando all’etica aerospaziale, p. Luciano ha evidenziato che pur esistendo fin dal 1967 un trattato sullo spazio extra atmosferico (Outer Space Treaty), la normativa è in evoluzione e non sempre presenta omogeneità fra un Paese ed un altro. E molti Paesi non hanno una legge nazionale sullo spazio, neppure l’Italia, per rendere meglio operative le proscrizioni del Trattato del 1967 e normare  l’attività dei privati nello spazio

Principi fontamentali dell’etica spaziale secondo il Trattato sono:

  • l’esplorazione e l’uso dello spazio extra atmosferico sono effettuati a beneficio e nell’interesse di tutti i paesi e sono di competenza di tutta l’umanità;
  • lo spazio extra atmosferico è libero per l’esplorazione e l’uso da parte di tutti gli Stati;
  • lo spazio extra atmosferico non è soggetto ad appropriazione nazionale mediante rivendicazione di sovranità, uso o occupazione o qualsiasi altro mezzo;
  • gli Stati non possono collocare armi nucleari o altre armi di distruzione di massa in orbita o su corpi celesti o stazionare nello spazio extra atmosferico in qualsiasi altro modo;
  • la Luna e gli altri corpi celesti devono essere utilizzati esclusivamente per scopi pacifici;
  • gli astronauti devono essere considerati come inviati dell’umanità;
  • gli Stati sono responsabili delle attività spaziali nazionali, siano esse svolte da enti governativi o non governativi;
  • gli Stati sono responsabili dei danni causati dai loro oggetti spaziali;
  • gli Stati devono evitare la contaminazione dannosa dello spazio e dei corpi celesti.

Ciascuno dei punti ha delle implicazioni notevoli sia nel campo giuridico che in quello geopolitico. Per far fronte all’evoluzione delle questioni che riguardano lo spazio extra atmosferico è stato creato l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra atmosferico (UNOOA) in relazione “Committee on the Peaceful Uses of Outer Space” (COPOUS) eretto dall’Assemblea Generale dell’Onu nel  1959 con sede a Vienna (cfr https://www.unoosa.org/oosa/en/ourwork/copuos/index.html)

Tra le questioni nate nell’ultimo decennio, p. Luciano ha ricordato la presenza emergente della Cina, i nuovi sviluppi delle telecomunicazioni, la prospettiva di colonizzare la Luna, l’esplorazione su Marte e – ultimo ma non meno importante – l’affacciarsi sulla scena di imprenditori privati come Elon Musk (SpaceX), Jeff Bezos (Amazon) e Richard Branson (Virgin) ec altri ancora in una nuova “corsa allo spazio”.

Sarà possibile incontrare intelligenze extraterrestri? Modificare l’atmosfera di Marte per renderla abitabile? Estrarre metalli rari dagli asteroidi? Ripulire lo spazio dai nostri rottami?

Sembra fantascienza ma non lo è: con tali questioni, ormai dietro l’angolo, p. Luciano si è congedato dalla diretta video dando appuntamento – stavolta in presenza – per il prossimo mercoledì 25 gennaio.