“Nell’espressione dialogo cristiano-ebraico – scrive mons. Nason nella sua introduzione al tema – mi sembra di cogliere un senso difficile da definire adeguatamente: il trattino che lega i due aggettivi ha un carattere intrigante che l’uso, anche se ha un’origine recente, tende a far dimenticare”.
Questa espressione, infatti, è entrata timidamente nel linguaggio delle Chiese cristiane solo intorno agli anni ’70, certamente sotto la spinta della Dichiarazione Nostra ætate (28 ottobre 1965).
Nel corso della conferenza, svoltasi in modalità online lo scorso 10 maggio, il biblista Luigi Nason ha fatto una esauriente carrellata sulla dinamica del riavvicinamento tra ebraismo e cristianesimo, avviato nel secondo Dopoguerra con i “Dieci punti di Seelisberg” enunciati nella Conferenza internazionale contro l’antisemitismo (1947).
Mons. Nason ha quindi focalizzato l’attenzione sul Concilio Vaticano II, senza trascurare le reazioni ai documenti della Chiesa da parte della Sinagoga.
Di seguito le slides dell’incontro e la ricca bibliografia: