I tentativi di spiegare oggi le differenze tra le confessioni cristiane incorrono nel duplice rischio da una parte di incorrere in stereotipi e dall’altra di usare tecnicismi lontanissimi e quindi indifferenti rispetto alla mentalità postmoderna, per alcuni persino postcristiana.
Lo speciale anniversario del 2017 ha suscitato in moltissime istituzioni ecclesiali, accademiche e culturali occasioni e percorsi di studio e approfondimento riguardo al contesto storico della riforma, solo comprendendo il quale è oggi possibile coglierne l’attualità. Inoltre per la prima volta gli eventi della riforma vengono celebrati in un’epoca in cui il confessionalismo cede lentamente ma decisamente il passo alla mentalità ecumenica.
Da questo punto di vista, il percorso offerto dal Centro Veritas di concerto con il Servizio ecumenico della Diocesi di Trieste vuole affrontare in una prospettiva storica alcuni temi connessi sì agli eventi del XVI secolo, ma riconducibili al nostro presente.
L’intervento di V. Muschi sulla storia del movimento ecumenico in Italia, tuttora poco raccontata, collocherà in un contesto più ricco di quanto ci si potrebbe immaginare, l’attualità del dialogo tra le confessioni in un paese oggi pluralista ma tradizionalmente cattolico.
Il punto della situazione nel nostro Paese sarà poi oggetto della seconda conferenza, tenuta dal metodista Raul Matta.
Il pastore avventista Michele Gaudio esporrà il contesto culturale ed ecclesiale in cui un movimento al contempo nuovo e ancorato ai primordi del cristianesimo ha potuto nascere e svilupparsi.
Il pastore luterano Dieter Kampen affronterà invece il tema della complessità del movimento riformatore e del successivo consolidamento delle posizioni attorno ad alcuni capisaldi condivisi.
Infine, tornando al nostro presente di cui la componente dell’ortodossia è sempre più diffusamente parte integrante, l’archimandrita Athenagoras esporrà la situazione del dialogo con la chiesa cattolica in riferimento alle sfide che l’attualità presenta alle chiese.
Il corso è rivolto a giovani e adulti che abbiano l’interesse di collocare la propria appartenenza e il proprio pensare e credere all’interno di un contesto complesso nel quale la via cristiana, nel rispetto delle diversità e delle storie, va percorsa in modo plurale ai fini di una comune testimonianza.
Nella foto: la cappella del Castello di Wittemberg