Lo scorso 25 ottobre si è svolto presso il Centro Culturale Veritas l’incontro “Ciad. Il contesto geopolitico saheliano e progetti di sviluppo sostenibile”.

Federico Donelli, Docente e ricercatore dell’Università di Trieste, ha delineato il contesto geopolitico della regione.

Sabrina Atturo della Fondazione Magis (Movimento e Azione dei Gesuiti Italiani per lo Sviluppo, è intervenuta in collegamento online dal Ciad per illustrare le iniziative dei gesuiti a favore delle produzioni agricole.

È intervenuta infine Lia Gortan, dell’Associazione Volontari per l’Africa di Trieste, che sostiene un progetto agricolo a Baga-Sola, un villaggio a circa 8 ore di fuoristrada da N’Djamena, la cui comunità è costituita da circa 250 persone sui bordi del lago Ciad, ma troppo distante per poterne utilizzare l’acqua.

Qui il podcast della serata:

 

Ciad, sostenibilità ambientale e multiculture

Il Ciad è un paese di 18milioni di abitanti con temperature altissime, un territorio desertico e carenza di acqua. Proprio quest’ultimo tema si rivela in grado di accomunare popolazioni diverse per cultura e religione, in quella che va sotto il termine di “diplomazia dell’acqua”.

Sfruttamento delle risorse idriche, cambiamento climatico, governance, accesso ai servizi essenziali, crescita demografica e situazioni di conflitto costituiscono infatti questioni strettamente interconnesse nella regione subsahariana.

La Fondazione Magis (Movimento e Azione dei Gesuiti Italiani per lo Sviluppo), un’opera della Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù, è presente in Ciad con progetti di cooperazione agricola.

I progetti si propongono di lottare contro l’avanzata del deserto e per arricchire la dieta alimentare. Non solo: la protezione dell’ambiente è un fattore di dialogo e condivisione per popolazioni di culture e religioni diverse.

Uomini e donne protestanti, musulmani e animisti lavorano insieme nelle cooperative agricole e costruiscono insieme, sasso dopo sasso, le dighe per arginare l’irruenza dell’acqua durante la stagione delle piogge e migliorarne la gestione nel lungo periodo e gestire insieme le banche dei cereali rispettando, durante le riunioni, gli orari di preghiera di ciascuno.

(Nella foto Magis: Sabrina Atturo con una delle comunità sostenute dalla Fondazione)

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