Primo incontro del Corso di Cultura “Il dialogo ecumenico a 500 anni dalla Riforma luterana: un approccio storico”, “Il movimento ecumenico in Italia” è il tema sviluppato da don Valerio Muschi, delegato diocesano 
per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso.

Il contesto religioso italiano è, al contempo, pluralista e ancorato al cattolicesimo e al papa in particolare. Paradossalmente, nell’affrontare il tema dell’ecumenismo, ovvero dei rapporti tra le diverse confessioni cristiane, si è incorsi a volte in sterili diatribe tra il culto dell’identità e la rinuncia alle differenze nel nome di un dialogo decontestualizzato.

È utile ricordare invece come anche nel nostro paese l’ecumenismo ha una storia, delle fasi successive, dei protagonisti, degli eventi e non è semplicemente un argomento di discussione quanto una scelta frutto appunto di un percorso che i cristiani e le chiese hanno vissuto.

Una delle peculiarità italiane è che quel dialogo ufficiale che altrove nel mondo è partito tra il XIX e il XX secolo dal mondo evangelico, coinvolgendo più tardi l’ortodossia e alla fine anche la chiesa cattolica, in Italia, invece, ha percorso una direzione inversa, e solamente a partire dall’evento del Vaticano II.

Oltre a presentare in sintesi la situazione precedente al Concilio, e cogliere il contributo italiano durante il suo svolgimento, si ripercorrerà la fase entusiastica della prima recezione, quella dell’approfondimento delle relazioni tra le chiese con diverse iniziative comuni, quella poi dell’impropriamente detto “inverno”, per presentare infine le nuove frontiere di una primavera ecumenica non priva di criticità ma proprio per questo sempre meglio abilitata ad affrontare la sfida della complessità.

(Nella foto: Papa Francesco con il moderatore valdese Eugenio Bernardini nel tempio di Torino, il 22 giugno 2015)